Un tal, che ambiva a certa occupazione,
ad un amico fa postulazione:
" Tu che conosci il mondo e vivi infra i potenti,
potresti porre fine ai miei patemi e stenti "?
Certo ", gli fa l'amico, "volentieri,
fa conto ch' io già l'abbia fatto ieri! ",
e, senza saper come l'amico sovvenire,
a un terzo egli domanda quale porton aprire.
Non ti preoccupar, di che si tratta?
Puoi già considerarla cosa fatta! ",
dice il terzo al secondo, e questi allora spiega
ch' a sofferenze altre l'amico suo si nega.
A pezzo ancor più in alto collocato
il terzo affida tosto il suo mandato.
" Son io quella persona che fa alla bisogna
di chi l'appartenenza ad altro mondo sogna! ".
Così s'esclama il quarto ch'è chirurgo,
di profession chiamato a far lo spurgo
di stronzi dalla vita; " Son io persona giusta,
ma fate sì che Tal abbia colma la busta .
Al poverin si serba grande onore
" Si sieda, nell'attesa del dottore ";
aspetta lungo tempo e, quand' è ricevuto,
per sua fortun, vien meno il mai sperato aiuto:
“Ripassi un altro di, per cortesia,
ch' or non possiamo far l'anestesia ".
E fu così che tale, per pur combinazio,
può raccontar a tutti la sua segnalazione.